Certi giorni

Nord-Est – Italia, 3 Marzo 2015

Il colore dei giorni racconta le storie di un vecchio portone

Il colore dei giorni racconta le storie di un vecchio portone


Ci sono giorni in cui, mentre ti stiracchi sotto le coperte, un’alba placida ti chiama dolcemente per darti il benvenuto in un mondo imbevuto di bellezza.
E tu devi solo aprire gli occhi per bene e farti scaldare l’anima assonnata dalla luce che ammicca al termine della notte, perché sai già che sarà tutto meraviglioso, quel giorno.

E poi ci sono altri giorni, che non prendono il volo se lo schiaffo di un raggio di sole non ti obbliga ad alzare lo sguardo da terra, mentre sorseggi il tuo caffè amaro.
E devi caricarti la vita sulle spalle, e portarla in giro, con tutto l’impegno e la fatica che sai.

Ci sono giorni che vorresti durassero mille ore, per dilatare all’infinito ogni istante dell’incanto che stai vivendo, e riuscire a catturare tutti i colori che ti volano intorno, con le labbra aperte in un grande sorriso per gustarteli meglio.
E vorresti spostare indietro le lancette dell’orologio alla fine di ogni minuto per riviverlo di nuovo, sempre uguale, o magari ogni volta un po’ diverso, ma solo di poco, perché il primo era già perfetto così.

E altri in cui, invece, quei minuti vorresti cancellarli tutti, soprattutto alcuni, e spostare avanti quelle lancette, per guadagnare velocemente una notte che ti aiuterà a chiudere gli occhi e a non pensarci più. Perché se alle cose brutte non ci pensi, non esistono mica.
E vorresti solo addormentarti profondamente e risvegliarti dopo tanto tempo, quando tutto sarà finalmente solo un ricordo lontano, che non farà più male.

Ci sono giorni che aspetti da giorni, li hai già immaginati e hai già ripassato il tuo copione talmente tante volte che ormai conosci a memoria ogni briciola dei tuoi sogni da vivere, anche se alla fine, comunque, riescono a sorprenderti lo stesso un po’.
E altri in cui non sai davvero cosa aspettarti, perché ogni giorno è un nuovo giorno e speri sempre che ti regali un’emozione inattesa.

Ci sono giorni in cui il tempo passa senza fare rumore, come una carezza del vento sul viso.
E altri in cui ne fa troppo, e devi tapparti un po’ le orecchie per non farti distrarre dalla paura mentre insegui la vita.

Ci sono giorni in cui cammini a testa alta contemplando l’azzurro accogliente del cielo, e approvi la vita a colpi di sorriso.
Altri in cui invece corrucci lo sguardo come un cerbiatto indifeso, e le piccole rughe che si formano in mezzo ai tuoi occhi feriti disegnano strade che non vuoi percorrere.

Ci sono giorni pieni di sole, di speranza e di amore, e sono quelli che servono a darti la carica di coraggio che ti servirà per affrontare tutti i giorni di vento forte, di pioggia e di sconforto.

Ci sono giorni in cui tutto quello che vivi e vivrai non dipende che da te, artigiano del tuo cammino.
E altri in cui non puoi fare altro che affidare la tua anima, e il tuo corpo, a chi si prenderà cura di loro.

Ci sono giorni in cui esci trotterellando leggera da quella porta, con la pelle distesa e il cuore sollevato perché ti hanno detto “tutto a posto, ci vediamo fra un anno”. Altri, no.
Però, domani è primavera.

Un giorno senza un sorriso è un giorno perso” (Charlie Chaplin)

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