Milano, 20 Novembre 2015
C’è paura nell’aria ancora tiepida di questo novembre.
Ce n’è per strada, lungo le vie di città accarezzate dagli umori della nebbia e pronte per accendersi di festa.
C’è paura lungo i corridoi dei treni che ti accolgono ogni giorno, nelle banchine affollate di respiri della metro, e anche mentre corri da qualche parte in sella a una bicicletta rossa travestita da fiore, in mezzo a un campo di chiaroscuri metropolitani.
C’è paura negli occhi delle persone, che incrociano i tuoi e ti sorridono o vagano altrove, persi nelle cose della vita.
C’è paura quando entri in un bar perché hai voglia di un caffè, la mattina, e quando la sera ascolti canzoni stonate e ostinate sorseggiando un bicchiere di vino che ammorbidisce i tratti di un giorno faticoso, o celebra le luci di uno perfetto.
C’è paura perché c’è una borsa da sola, appoggiata su una panchina, lì al parco dove porti a passeggio i tuoi pensieri, anche se dentro c’è solo un libro, che a pensarci bene fa più paura di qualunque altra possibilità.
C’è paura anche nelle parole che ascolti, e in quelle che non ti dicono, nei silenzi, nei passi incerti della gente e nei sorrisi a metà.
C’è paura perché inciampi in un colore della pelle un po’ diverso dal tuo, o ascolti il suono straniero di un linguaggio che non conosci. C’è paura nelle domande che ti fanno e anche in quelle che ti fai tu e a volte non hai le risposte.
C’è paura nel vento che soffia sulle briciole di arcobaleno cercando di portare allegria nei cuori, e ce n’è tanta fra le onde di un mare che inghiotte i sogni.
C’è paura anche quando stai a casa e ti sembra che le pareti ti proteggano in un abbraccio caldo, ma poi respiri un po’ di vuoto e non ti basta più, quell’abbraccio.
C’è paura quando immagini, e speri, e la tua mente disegna mappe piene di sole ma non sempre hai l’antidoto contro il buio.
C’è paura perché domani è un giorno che non hai ancora vissuto, e vorresti solo, semplicemente, che fosse bello.
C’è paura di aprire gli occhi, di regalare un sorriso, di far ballare un po’ il cuore al di là dell’orizzonte che conosci.
C’è paura di provarci, di non farcela, ma a volte ancora più di riuscirci.
C’è paura di soffrire, e di vedere il dolore. Paura di vivere ancora quel disincanto che fa più paura delle bombe. C’è paura dei ricordi che ti hanno accompagnato fin qui, oggi, e della strada che ti scorre davanti. C’è paura di sognare, di desiderare. E di amare. E c’è anche paura di avere paura.
Sai che ti dico? Io non voglio avere paura, perché la paura inaridisce i pensieri e scolora i battiti dell’anima, e non me la merito.
Io voglio sedurla la mia anima, da innocente, e indulgente verso ognuno dei miei tentativi.
E voglio affacciarmi ogni giorno a una finestra che mi regali una meravigliosa vista sul mare, per far danzare i miei occhi chiari fra i colori del mondo che scorre.
Io non ho paura.
“Chi ha paura muore ogni giorno,chi non ha paura muore una volta sola” (Paolo Borsellino)