Un puntino lontano

Milano, 1 Dicembre 2016

Riconoscersi

Riconoscersi


Chi sente il bisogno di proclamare a gran voce ai quattro venti di essere dannatamente felice e soddisfatto delle sue scelte di vita, lo è davvero o sta solo cercando di convincere il pubblico che ha di fronte, le groupies, i seguaci e prima di tutti se stesso?

Chi ti dice con enfasi pomposa che ti ama più di ogni altra cosa al mondo, lo pensa… anzi, lo sente davvero o sta solo provando a rassicurarti, o a rassicurarsi?

Chi ti ruba ogni scampolo di energia dichiarando, armato di profondità di sguardo, di aver bisogno del tuo aiuto, è proprio di te che desidera la presenza attiva, comprensiva di tutte le tue capacità e risorse (in gergo si direbbe skills), ma anche del tuo bagaglio di contraddizioni e debolezze, di buonumore e pelle morbida, o gli serve solo un tassello per tappare momentaneamente un buchino che domani ospiterà un altro portatore di impegno, dedizione, allegria ed energie tutte nuove di zecca?

Ecco, c’è da dire che io adoro gli slanci densi di calore e le belle dichiarazioni, che sono per me regali che carezzano l’anima ammorbidendone ogni spigolo. Al contrario, non amo affatto le amplificazioni costruite ad arte per nascondere la mancata purezza, melliflue iperboli che alle mie orecchie, e soprattutto al mio cuore, suonano più false degli alibi oltreoceanici di Lapo.

I regali mi piacciono molto, amo farli e amo riceverli, ma a una torta multistrato di Ernst Knam aromatizzata con gocce friabili al profumo di primavera preferisco un cioccolatino semplice, piccolo ma buono davvero (o meglio ancora un panzerotto di Luini, che in questo periodo in cui faccio un po’ di dieta è uno dei miei sogni più ricorrenti). Niente fronzoli, che non servono. Meno parole, più sostanza. E lealtà.

E’ proprio partendo da queste riflessioni che non posso fare a meno di farmi queste e molte altre domande. Me le sono fatte sempre, ma ultimamente un po’ di più, soprattutto perché continuo a raccogliere come funghetti in una giornata soleggiata di settembre confidenze di persone, più o meno care, travolte dalle macerie di improvvisi cambi di rotta da parte di persone che fino a quel momento non erano affatto degli UFO, ma che poi, nell’arco temporale di un battito di ciglia glitterate (il brillantino va di moda di brutto questo autunno) sono diventati estranei.

Non mi sono ancora abituata del tutto alla violenza di queste confidenze, eppure mi ritrovo spesso ad ascoltare storie di lacrime e disincanto, di sconcerto e a volte anche di rabbia, e mi viene l’impulso di allargare le braccia e chiudere quelle persone con me dentro a un bozzolo sicuro, da arredare con pareti color rosa morbido e cuscini ovunque per attutire le cadute.
E intanto, mentre i giorni scorrono, la sensazione di lontananza da momenti vissuti con tutta l’intensità che credevo meritassero davvero aumenta a dismisura.

Mi sforzo di leggere fra le righe racconti e immagini e di riconoscervi volti e meraviglie che un tempo appartenevano al mio presente, e mi accorgo che oggi quel presente è divenuto ovviamente passato, ma passato proprio remoto, anzi remotissimo, fino a trasformarsi in un puntino lontano che ormai non è più niente. Ascolto voci che sembrano provenire dai luoghi più oscuri dell’estraneità e capisco che l’altrove ha vinto la battaglia, o meglio ha vinto tutta la guerra. Essere altrove, con la mente e il cuore e le carezze e tutte le viscere, forse è davvero la salvezza.

Eppure quegli occhi apparentemente vivi, il suono lusinghiero di quella voce, le parole erano stati capaci di risucchiare l’anima fra le pareti confortevoli di un mondo perfetto, popolato da gioia, condivisione ed entusiasmo. Che poi, però, si sono dissolti come polvere in un vento di fine estate, ceneri di quel grande condottiero che era il senso.
Quel senso che oggi non c’è più.
(Amen).

“Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d’avere: l’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più, t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti” (Italo Calvino).