Nordest – Italia, 14 Agosto 2015
E così, poi succede che una, un bel giorno, si mette a dipingere…
perché con i numeri non ci sa fare mica e non voleva nemmeno fare l’avvocato
perché è un po’ arrabbiata, e anche un po’ innamorata, e ha voglia di gridarlo a voce altissima
perché un tipo piuttosto figo una volta le ha detto che gli piacevano le artiste
perché ha bisogno di un alibi per un po’ di cose
perché il dialogo con la sua tela cancella i limiti e la fa sentire affascinante
perché ci sono già troppi geni al mondo
perché la pittura è come il mare, e se ci nuoti dentro ti senti un po’ più libera, e felice
perché ha fatto gli esami e le hanno detto che nelle sue vene scorrono da sempre almeno 37 colori diversi, più le sfumature
perché quando si guarda allo specchio e vede macchie di blu e di giallo sulla faccia le viene da ridere, e ridere le piace
perché quando un quadro è pronto e ci mette la firma in basso a destra poi arriva il momento di stappare una bottiglia di quello buono e di festeggiare
perché la sensazione di abbandono che le trafigge un angolo di cuore quando vende un quadro è uno di quei dolori indimenticabili che le ricordano tanto la vita
perché in fin dei conti è un’amazzone ma non ha uno straccio di cavallo
perché se avesse un codino scodinzolerebbe, ma non ce l’ha e allora ripiega sui pennelli
perché non ha né voce né orecchio per la musica e per vivere al ritmo giusto a volte si fida delle melodie altrui
perché pensa di avere qualcosa di importante da raccontare
perché non vuole essere solo blu, anche se lo è parecchio
perché ha paura di andare alla deriva senza lasciare nulla a chi le ha voluto un po’ di bene
perché ha anche paura di morire e ha capito che se mangi arte vivi di più
perché è sempre stata un po’ pigra e non ha tanta voglia di fare running
perché con i pennelli in mano si sorride meglio
perché così intanto la bottiglia di limoncello dura di più
perché le emozioni a volte fanno male, ma la luce aiuta a dimenticare le cicatrici
perché quando il fuoco si sta spegnendo bisogna riaccenderlo
perché i colori cancellano le illusioni scadute, mentre aprono gli occhi su nuovi enigmi
perché l’amore non esiste
perché il delitto più grave è fingere, per riempire i vuoti fra le parentesi dell’anima
per imparare a lasciare orme anche sull’acqua
perché quando la corda di silenzi spinosi smette di vibrare ha bisogno di urlare qualcosa al mondo
per imparare a spostare le stelle e provare a trovare, nell’oscurità, quello che gli occhi non vedevano
per raccogliere i frammenti di assenza, di fatica e di ferite antiche e riordinarli con armonia su una tela nuova di zecca
per trasformare l’ombra delle carezze conficcate nel cuore in raggi invisibili di una luna che sorride
per nascondere sotto una patina di sfrenata eleganza il lato oscuro dei sogni che zoppicano
per essere sempre pronta ad andare da qualsiasi parte, purché sia in avanti
per far durare di più la festa.